02.03.07
Deun deun deun
La cosa più bella di Sanremo 2007 (a parte la Gialappa's)?
Il deun deun deun di Nada in Luna in piena.
Al minuto 35 di Rai Click o più comodamente su YouTube.
Luna in piena
Non so ballare niente
Nè un tango, nè un valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
La vita è una mossa
Dimentico me stessa
Sono la tua donna piena d'ombre
Spingo la nave in rotta
Sento una fitta al cuore
Non ho paura voglio solo andare
E dentro le tue mani
Sono una luna in piena
Resto lassù a guardare la tua voglia che
Piena in piena
Prendimi stasera
Sono in piena
Prendimi la testa fra le mani
E tocca la paura vera
La mia timidezza mi incatena
Non so ballare il tango
Non so ballare il valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
In piedi contro il muro
Guardo il mio futuro
Perso in una marea d'ombre
E dentro le tue mani
Sono una luna piena
Resto lassù a guardare la tua voglia che
Piena in piena
Prendimi stasera
Sono in piena in piena
Prendimi la testa fra le mani
E tocca la paura vera
La mia timidezza mi incatena.
Parole e musica Nada Malanima
Posted by Peter Kowalsky at 08:40 | Comments (0)
05.10.06
The Bosssssssss
- Ed ora una canzone dal mio primo album...
- Jera ora, dioboe!
Un fan rivolto a Bruce Springsteen, ieri sera, concerto di Udine
Forse i vecchi fan, duri e puri, si aspettavano una bistecca e hanno trovato una polpetta. E chi si attendeva un ondeggiare di accendini accesi, ha trovato un agitarsi di cellulari di ultima generazione.
Bruce Springsteen, We shall overcome: The Seeger Sessions
Posted by Peter Kowalsky at 07:46 | Comments (0)
15.09.06
Pirati
E' tempo di pirati e di filibusta. Non quelli di Telecom. E nè esattamente quelli del filmetto appena uscito (anche se di mezzo c'è sempre Johnny Deep).
Ma tempo di musica di pirati perché è da poco in circolazione Rogue's Gallery: Pirate Ballads, Sea Songs & Chanteys. Coprodotto infatti da Johnny Deep che ha chiamato tanti artisti a interpretare in modo personale le vecchie ballate della filubusta. Nick Cave, Bono, Lou Reed, Sting, Bryan Ferry e tanti altri. Poche donne imbarcate su questo doppio cd di 43 brani, perché si sa che le donne in barca portano sfortuna!
Un disco da avere.
Posted by Peter Kowalsky at 18:45 | Comments (0)
19.05.06
Casomai morissi(mo)
Poche ore di sonno.Troppo poche anche per me, che con 4/5 tiro avanti per due giorni. Il primo caldo. L'autostrada che sembra una PlayStation. Gli occhi che cominciano a chiudersi. Solo pochi secondi ma sembrano una eternità . Ti accorgi che stai guidando con gli occhi chiusi. E allora resti con l'iride vitrea. Solo per poco, però. Poi tornano a chiudersi...
In questi casi è meglio fermarsi. Oppure fai andare nello stereo In Case We Die, l'ultimo cd dei Architecture in Helsinki.
Uno dei pochi, bei dischi dell'ultimo anno. Gioiosa follia.
Posted by Peter Kowalsky at 19:23 | Comments (1)
07.05.06
I tre fanciulli
Presto ad annunciare il giorno
il sole splenderà sulla via dorata,
presto la superstizione scomparirà ,
presto l'uomo saggio vincerà !
Oh cara quiete, scendi quaggiù,
torna di nuovo nei cuori degli uomini;
allora la terrà sarà un regno dei cieli,
e i mortali uguali agli dei.
I tre fanciulli
IL FLAUTO MAGICO - Atto Secondo
A volte capita. Capita di partecipare ad una cerimonia cattolica, come la prima comunione, magari perchè hai un nipote tra i comunicandi.
Ormai sono diventate cerimonie paradossali. Come quella alla quale ho partecipato oggi.
Preti melensi e vanitosi, interessati solo alla cerimonia come spettacolo che viene dilatata per quasi due ore. Papà concentrati solamente a riprendere con la telecamera i pargoli intonacati sull'altare, saltando da una navata all'altra, salendo sui banchi o anche distendendosi sui gradini dell'altare.
Tutto intorno vociare di mamme e frignare dei pargoletti più piccoli, lasciati liberi di girare per la chiesa come fosse un kinder garden.
E tanto incenso, mai sentita tanta puzza di incenso. Un fumo continuo, che dopo un po' ti devasta i bronchi e ti fa lacrimare gli occhi (in "Principi e norme del Messale Romano" l'uso dell'incenso dovrebbe essere facoltativo e si può usare solo in cinque momenti della Messa, non durante tutta la Messa!)
E tutti sempre e solo concentrati a riprendere con telecamere e videotelefonini i bambini della prima comunione.
Osservavo queste scene, pensando che tra qualche anno molti di questi angioletti in attesa della comunione avranno già sperimentato le prime droghe e da adulti più della metà saranno statisticamente evasori fiscali. Già ora vengono abituati a non rispettare regole, a fare ciò che credono. Se avessi visto un bimbetto pisciare sul confessionale non mi sarei poi tanto stupito.
E in tutta questa bagarre, tre chierichetti continuavano a spandere incenso che deve avere degli effetti disinibitori e allucinogeni.
I tre incensavano in modo convulso, non si capiva se muovevano il turibolo in forma di croce o in modo circolare. Ancora un po' e l'avrebbero fatto ondeggiare anche dietro la schiena in modo rap.
Ormai c'era un tale fumo che non si scorgeva più l'altare e questo fatto stava mettendo a rischio le riprese finali dei papà -registi.
I tre fanciulli incensatori stavano deliberatamente drogando una comunità di buoni cattolici. Senza che nessuno facesse nulla per fermarli.
Chissà perché, ma i tre giovani chierichetti mi hanno fatto venire in mente (forse a causa dell'intossicazione da incenso) il Die Zauberflöte al quale ho assistito un paio di settimane fa alla Fenice di Venezia.
Ottima rappresentazione del Flauto Magico con una lettura interessante offerta dal regista Jonathan Miller.
Nessuna concezione fiabesca con conseguenti scenografie fantasmagoriche. Con Miller la visione è massonica, fondata su una enorme biblioteca grigia che circonda una struttura centrale di blocchi di pietra (egizi?) simmetrici. Abiti sontuosi di fine settecento. Bravo poi il direttore Neuhold e la resa dell'orchestra e del coro.
E bravi tutti gli ineterpreti, e tra tutti il Papageno Alex Esposito e la Papagena Sofia Soloviy.
Ma bravissimi (e questo è il punto al quale i tre chierichetti mi stavano portando i fumosi pensieri), quasi fantastici sono i tre fanciulli! Incantevoli, deliziosi, e disinvolti. Mai visti e sentiti tre fanciulli così nel Flauto Magico!
E la prova applausi non sbaglia mai.
I tre fanciulli mozartiani rappresentano la perfezione illuministica, i tre chierichetti della ceriminia in chiesa sono invece il simbolo della trasfigurazione mediatica della Messa.
E tra qualche settimana mi aspetta una cresima...
Posted by Peter Kowalsky at 19:11 | Comments (1)
14.03.06
Clap your hands (se vuoi chiamarti fuori)
Ma non ai due comici, stasera.
Clap Your Hands Say Yeah: in alternativa, a tv spenta.
Prova.
Posted by Peter Kowalsky at 18:26 | Comments (6)
09.02.06
Anniversari
Dal panettiere:
- Mi dia due filoni
- Bene. Altro?
- No, grazie.
- Le metto anche il Don Giovanni?
- No grazie!
Dal salumiere:
- Tre etti di speck per cortesia.
- Molto bene. Vuole che aggiunga anche la Sinfonia n. 41 Jupiter?
- ...
Ovvero come farti odiare uno dei compositori preferiti. Il dio marketing non perde un colpo, nemmeno per il povero Mozart. Ormai un cd di W.A. te lo trovi anche dentro la spesa al mercato o nascosto nel giornale.
Posted by Peter Kowalsky at 13:42 | Comments (0)
27.11.05
Dove sbaglio?
Quando esce un disco italiano, lo acquisto ben volentieri. Non per una questione di "made in Italy" (le lascio a Montezemolo o a Della Valle queste questioni) ma con la speranza di trovare qualcosa di nuovo, di personale, di musicalmente godibile.
E così ho fatto anche con l'ultimo dei Baustelle.
E' da più di una settimana che l'ascolto ma sfugge sempre. O meglio, ti fa fuggire, la mente non si concentra. Pensi a tutto ma non ascolti.
Sto facendo un ultimo tentativo, un bicchiere di beaujolais nouveau (vista l'ora) in mano, luci spente. Niente da fare, qualche bella strofa ma niente di più. La mente corre sulla neve che sta cadendo sulle piste da sci.
E' proprio un disco monotono.
Posted by Peter Kowalsky at 15:17 | Comments (0)
24.09.05
Bach e la simmetria
Ieri sera ho girato per la campagna in cerca di un piccolo paese, Tiezzo, e di una sala dove doveva tenersi un concerto del Trio Leonardo con in programma le Variazioni Goldberg di Bach. Una volta arrivato scopro che prima del concerto ci sarà una conferenza del prof. Benedetto Scimemi, professore di matematica alla facoltà di Padova, su "Il concetto di simmetria nei canoni delle Variazioni Goldberg".
In estrema sintesi: le traslazioni e le simmetrie non sono solo visive ma anche musicali, solo che mentre l'occhio se ne accorge, l'orecchio difficilmente le avverte.
Il matematico ha mostrato alla lavagna luminosa le simmetrie delle Variazioni Goldberg tradotte in grafici, accompagnando la spiegazione al pianoforte.
Terminata la conversazione del matematico-musicologo è stata la volta del Trio Leonardo che ha interpretato le Variazioni eseguite nella riscrittura di Andrea Cipriani (anche lui presente) per flauto, viola e arpa.
Tutto questo è avvenuto in un paesino di poche anime, in una piccola sala alla presenza di non più di cinquanta persone. E gratuitamente.
Posted by Peter Kowalsky at 09:45 | Comments (1)
10.09.05
The Fazio! Team
Lo so, ne avete le palle piene di Fazio e pare che anche per il fine settimana tv, giornali e web non parleranno d'altro.
Suggerimento: un po' di spensieratezza, un po' di entusiasmo, un po' di sana presa per il culo (forse). Come? Con The go! Team (from Brighton, UK) . Pochi euro spesi bene, davvero!
Posted by Peter Kowalsky at 16:12 | Comments (0)
31.08.05
Ensemble Hortus Musicus
Chi l'avrebbe detto che il concerto dell'Ensemble Hortus Musicus sarebbe stato interessante e nello stesso tempo divertente? Il programma di ieri sera titolava "musiche liturgiche e tradizionali attraverso i secoli appartenenti alla cultura indiana, armena, ebraica ed europea" e non prometteva niente di buono, anche perché il mio posto era in seconda fila. Il repertorio di questa ensemble estone diretta dal violinista Andres Mustonen spazia dalla musica antica a quella medioevale e rinascimentale ma con un modo di fare musica vivo e creativo, senza alcun accademismo. E vi assicuro che alla fine del concerto, tolti i costumi antichi, questi musicisti estoni hanno esplorato anche il buffet (specie quello dei vini) con un approccio nuovo e creativo.
Posted by Peter Kowalsky at 09:36 | Comments (0)
30.06.05
Una storia (A Los Angeles Story)
Il temporale di ieri sera lava via questo giugno un po' insulso, a tratti troppo veloce o troppo lento, che lascia di buono solo l'uscita dell'ultimo disco di Ry Cooder, Chà vez Ravine.
La storia che racconta è quella di Chà vez Ravine appunto, quartiere ispanico di Los Angeles dove nel 1949 il fotografo Don Normark vi capitò per caso e scattò una serie di fotografie in bianco e nero che pubblicò in un libro solo nel 1999.
Ry Cooder parte da qui e torna indietro nel tempo, raccontando di un quartiere e della gente che non c'è più.
Ascolta Cool Cats, anche la sua musica è in bianco e nero...
Posted by Peter Kowalsky at 09:07 | Comments (2)
07.03.05
Fuori concorso
Adesso che la Clerici è tornata in cucina e Bonolis ad aprire pacchi, lo voglio dire: delle canzoni in concorso a Sanremo non me n'è rimasta una in testa.
Eccetto I bambini fanno oh di Giuseppe Povia, motivetto semplice ma scontato, e fuori concorso.
Avrà un senso tutto questo, no?
I BAMBINI FANNO OOH
Giuseppe Povia
Quando i bambini fanno «ooh« c'è un topolino, quando i bambini fanno «ooh« c'è un cagnolino. Se c'è una cosa che ora so, è che mai più io rivedrò un lupo nero che dà un bacino a un agnellino. Tutti i bambini fanno «ooh«, «dammi le mani, perchè mi lasci solo?». Sai che da soli non si può: senza qualcuno, nessuno può diventare un uomo.
Per una bambola o un robot bot, magari litigano un po' ma quel ditino ad alta voce almeno loro, eh, fanno la pace. Così ogni cosa è nuova, è una sorpresa e proprio quando piove i bambini fanno «ooh«, guarda la pioggia! Guarda che meraviglia, che meraviglia!
Ma che scemo, vedi però, però che perchè non so più fare «ooh« e fare tutto ciò che mi piglia. Perchè i bambini non hanno peli nè sulla pancia nè sulla lingua.
I bambini sono molto indiscreti, ma hanno tanti segreti come i poeti. Nei bambini vola la fantasia, e anche qualche bugia, oh mamma mia (...bada!). Ma un a cosa è chiara, è trasparente: che quando un grande piange, i bambini fanno «boh? Ti sei fatto la bua? E' colpa tua»
Ma che scemo, vedi però, però che mi vergogno un po' perchè non so più fare "ooh", non so più andare sull'altalena, di un fil di lana non so più fare una collana.
Finchè i cretini fanno «Eh?»,inchè i cretini fanno «Mah?», finchè i cretini fanno. «Boh?» tutto resta uguale, ma se i bambini fanno «ooh« basta la vocale. Invece i grandi fanno «No.h« Io mi vergogno un po': io chiedo asilo, come i leoni io voglio andare a gattoni.
E ognuno è perfetto, uguale il colore, evviva i pazzi che hanno capito cos'è l'amore: è tutto un fumetto di strane parole che io non ho letto. Voglio tornare a fare «ooh«. Perchè i bambini non hanno peli nè sulla pancia nè sulla lingua.
Posted by Peter Kowalsky at 15:09 | Comments (2)
06.03.05
Ehi Jack!
Una piacevole sorpresa. Spontaneità e un senso di freschezza e semplicità che mi mancava da tempo. Soldi spesi bene per l'ultimo cd di Jack Johnson, In Between Dreams.
Invece, 19 euro buttati per l'ultimo di Davide Van De Sfroos. Si salva solo Madame Falena.
Per il resto ti fa rimpiangere di non aver prima verificato con WinMx...
Posted by Peter Kowalsky at 18:35 | Comments (0)
11.02.05
Spegni la tv
Stasera lascia spenta la TV e accendi la radio. Radio Rai1.
Nick Cave and The Bad Seeds in concerto.
Non ci sono cazzi.
Posted by Peter Kowalsky at 12:19 | Comments (0)
29.01.05
Jim Capaldi
Un altro grande se n'è andato. Jim Capaldi fondatore dei Traffic.
Ho cominciato a conoscerli a metà anni '70, quando credo si fossero appena sciolti.
Non so perché ma i Traffic per me hanno sempre significato estate, caldo, sole. Ancora adesso, alla prima giornata calda di fine primavera, mi piace ascoltare il disco che più mi ha creato queste associazioni: Shoot out at the fantasy factory.
E' una specie di solstizio musicale.
Posted by Peter Kowalsky at 11:11 | Comments (2)
07.11.04
Endorfine kaputt!
Non ridere, non ridere
se mi vedi che mi scappa il piede e scivolo,
un mio ritmo di passione
e di tentazione avrei,
i tappeti dei palazzi
far volare saprei
Paolo Conte, Elegia
Acquistati in un solo colpo: Paolo Conte (Elegia), Elvis Costello (Il sogno e The Delivery Man) e i due dischi mancanti di Vinicio Capossela (All'una e trentacinque circa e L'indispensabile).
Non so se mi spiego. Con questo mi sono giocato ogni possibilità di rivitalizzare le mie endorfine.
L'ultima speranza la ripongo in Amedei.
Posted by Peter Kowalsky at 16:22 | Comments (0) | TrackBack
11.12.03
Bacchette d'oro
Ho preso il primo, mi pare un percorso interessante.
Posted by Peter Kowalsky at 18:50 | Comments (0) | TrackBack
03.12.03
Småt Småt
Stamattina, un'alba dai colori quasi boreali mi ha convinto ad ascoltare l'ultimo disco acquistato, "Småt Småt" di Stefano Bollani.
Stefano Bollani è un jazzista conosciuto più all'estero che in Italia. Artista poliedrico che con questo disco si è divertito a effettuare riletture di brani dei Beatles (Norvegian Wood), di Frank Zappa (Let’s Move To Cleveland), di Prokofiev (Pierino e il lupo), dell'argentino Alberto Ginastera (Danza del gaucho matrero e Danza de la moza donosa), di Thelonious Monk (Ugly Beauty), del brasiliano Adoniran Barbosa (Trem das onze).
Ottimo acquisto.
Posted by Peter Kowalsky at 07:46 | Comments (0) | TrackBack
24.11.03
The Sound of NASDAQ
Si collega via internet alla Borsa di New York, sceglie una trentina di titoli, ad ogni cinque assegna uno strumento che suona in rapporto alla variazione delle quotazioni, campionando il tutto con un apposito software di sua creazione.
Questo ha fatto Fabio Cifariello Ciardi alla prima di The Sound of NASDAQ, lo scorso 22 novembre al Goethe Institut di Roma.
La voce dell'economia.
Un assaggio (non di "The Sound of NASDAQ" ma di "Metafore") qui.
Posted by Peter Kowalsky at 14:14 | Comments (0) | TrackBack
23.11.03
Incursioni
A chi interessa la musica sperimentale, il 30 novembre a Roma all'Auditorium Parco della Musica, il SonarSound in collaborazione con il Romaeuropa Festival organizza una serata con alcune proposte interessanti, tra cui Matthew Herbert con la Matthew Herbert Big Band.
Herbert (aka Doctor Rockit, Wishmountaine e Radio Boy) significa elettronica sperimentale in sintonia con il PCCOM (Contratto Personale per la Composizione della Musica) che lui spiega così: "E' giunto il momento in cui ognuno assuma la responsabilità personale e politica dei suoni che utilizza. A meno di accettare passivamente di essere pedina inconsapevole dell'Impero del download e della globalizzazione elettronica." In sostanza divieto di utilizzare sonorità provenienti da opere altrui e regolamentare rigidamente la creazione e l’uso delle proprie.
Musica sperimentale ma con atmosfere jazz-swing, da ascolatere rigorosamente la notte.
Un genio. Ma prima di andarci, per chi non lo conoscesse, ascoltare questo, questo e questo.
Posted by Peter Kowalsky at 15:32 | Comments (0) | TrackBack
06.03.03
RaiDireSanremo
Ieri sera non c'era nulla in TV, lo zap cade su Sanremo e mi viene in mente che su Rai radio2 c'è la Gialappa's.
Tolgo l'audio al tv e accendo la radio.
Mi sono sganasciato fino all'una di notte.
E non avevo MAI visto Sanremo in vita mia.
RaiDireSanremo!
Posted by Peter Kowalsky at 14:09 | Comments (0)
24.12.02
Joe Strummer
E' morto Joe Strummer aka John Graham Mellor.
Un grande.
Metto su Sandinista, per ricordarlo.
Posted by Peter Kowalsky at 16:02 | Comments (0)