05.10.07
Flirt
Mi sono innamorato follemente di una trentacinquenne. E' sinuosa e slanciata, armoniosa ma anche un po' altera. Sono ancora nella fase di corteggiamento discreto, quasi a distanza.
Ma già lo so: LEI sarà mia!
Posted by Peter Kowalsky at 18:20 | Comments (0)
25.08.07
Gelande Sport
E' arrivata a ferragosto. La cicciona (si arrabbia a chiamarla così perché si sente molto più snella rispetto a prima). Ma le ferie sono quasi saltate. Mi resta solo una settimana, per farmi portare da lei in Borgogna e Champagne, attraverso Austria, Svizzera e poi Germania al ritorno. Vedremo.
Posted by Peter Kowalsky at 10:19 | Comments (0)
06.06.06
Sardegna, Austria
Se avessi voluto freddo, vento e pioggia, allora sarei andato in Austria.
Ci sarei arrivato prima e avrei speso anche molto meno.
Uno dei primi tour in moto della stagione, prima del Grande Slam, si è rivelato un vero flop, in un crescendo di condizioni meteo più di tipo alpino che mediterraneo.
Stare poi in uno degli angoli di paradiso di questa Terra, all'Agnata (tra l'altro gli altri ospiti erano tutti germanici e questo aiutava ancor di più all'ambientazione alpina), e non poterlo godere pienamente, ti sprona ad una ricerca filologica dell'imprecazione blasfema in modo sempre più meticoloso. E così può succedere che dedichi più tempo ai libri che trovi nella sala da pranzo, e che per caso ti capiti di sfogliare un libro sui giardini inglesi al quale lui si è probabilmente ispirato per il suo parco tanto è pieno di annotazioni e appunti. E poi ancora un vecchio libro sul blues ("La musica del diavolo") anche questo con molte sottolineature a matita specie nelle note delle traduzioni di vecchie canzoni blues.
Interessante, ma non esattamente tra gli obiettivi primari del tour.
Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Appunto.
E tornare mestamente verso Golfo Aranci... a proposito di Golfo Aranci, credo che ormai potrei scrivere una Guida alla Sardegna per motociclisti (e non). Il primo capitolo sarebbe: "Cosa fare appena sbarchi dopo che ti hanno annullato la prima nave, ovvero dove andare a dormire in un raggio di 50 km".
Forse Soru non sbaglia a mettere qualche tassa, ma vorrei fargli presente almeno tre cose da sistemare: 1) Golfo Aranci e Olbia sono impresentabili, andrebbero un po' curate; 2) A Golfo Aranci non esiste un ufficio turistico!; 3) Quasi dappertutto i menù sono solo in lingua italiana.
Al ritorno dalla nave si vedono le montagne della Corsica completamente imbiancate. Ha ragione Jackomine: bisogna andar lì a sciare questo inverno.
title="Clicca sulla vignetta per ingrandirla" alt="" />
Posted by Peter Kowalsky at 06:26 | Comments (1)
05.11.05
Foliage in quota (poi basta!)
Val Fiorentina, dalla base del Pelmo.
Il Pelmo oggi, dal rifugio Fiume.
Posted by Peter Kowalsky at 22:01 | Comments (0)
01.11.05
Motorrad foliage (finalmente)
Val d'Arzino, Friuli.
Posted by Peter Kowalsky at 15:31 | Comments (2)
28.10.05
Foliage e cuscinetti
Domenica. Non c'è il sole ma nemmeno piove e fa ancora caldo. Una magnifica giornata autunnale per andare in moto verso i boschi della pedemontana. Stradine poco battute, boschi, odore di funghi e foglie. Non sarà il foliage del Vermont, ma poco ci manca.
Invece, fatti pochi metri, desisto. Un rumore e un fremito poco piacevole provenienti dalla ruota posteriore mi convincono a rimettere la moto in garage.
Il giorno dopo porto la piccola dal meccanico che in breve mi da il vedetto: il cuscinetto è mangiato, probabilmente perché mal montato sin dall'origine. Chiamo l'officina del concessionario BMW dove ho acquistato la moto per sapere se i pezzi sono in garanzia, dato che a 30.000 km non dovrebbe succedere quello che è successo.
Ma il capomeccanico, un ragazzo che avrà poco più di una trentina d'anni, mette in dubbio che possa essere successo quello che racconto. E comunque dovrei rimontare la ruota e portargli lì la moto (sono a 60 km), poi vedranno, ma non mi dà certezze. Metto giù e chiamo il commerciale che mi ha venduto la moto, un altro ragazzo ancora più giovane del meccanico, ma è occupato con un cliente e non me lo passano. Nè mai richiamerà .
Decido di lasciar perdere il concessionario e faccio fare il lavoro al mio meccanico che conosce le BMW da 20 anni. Questa concessionaria che sembra una oreficeria ha perso un cliente proprio perché non sanno cosa sia il Cliente.
Sono giovani e con la puzza sotto al naso, gente danarosa che bazzica ne hanno sempre, BMW è la loro certezza.
Ed io ho imparato una cosa: la prossima moto BMW la acquisterò dal concessionario che me la farà pagare meno, anche se si trova a 100 km di distanza. Tanto poi la manutenzione la farà dal mio "vecchio" meccanico dove, a differenza dell'asettica officina del concessionario, puoi stare a guardare mentre lavora sulla tua moto, ti spiega quello che è successo e quello che bisogna fare e alla fine ti offre anche una birra.
E in attesa che venga riparata, me ne sto a veder cadere le foglie.
Posted by Peter Kowalsky at 06:20 | Comments (1)
17.08.05
Sardegna motorrad
C'è la Sardegna di Golfo Aranci (appena sbarchi) e della Costa Smeralda.
La Sardegna facile, dei villaggi turistici su misura per tanti vacanzieri, delle ville di Porto Rotondo che fanno tanto Svizzera.
Le coste prese d'assalto come nella riviera romagnola. I prezzi dopati come pochi posti in Europa.
Ma se scappi rapidamente da lì e ti avventuri all'interno, cominciando magari dalla Gallura, scopri una Sardegna decisamente diversa.
E se sei in moto hai l'opportunità non solo di vedere ma anche di annusare una Sardegna che non è certo quella rappresentata nelle tante riviste che in estate abbondano nelle edicole.
Un tour di due settimane, percorrendo alla fine nell'isola più di 3.000 km, nato con l'idea di un percorso in senso anti-orario che doveva essere costiero ma che in realtà da subito è diventato un giro nell'altra isola, quella sovrapposta dell'interno.
Lasciata quindi rapidamente la Costa Smeralda (ti basta poco per capire che non è questo il periodo giusto per stare lì), via verso Tempio alla ricerca del Muto di Gallura, uno dei pochi riferimenti che avevo prima di partire (tutto il resto è venuto da solo). Un vero agriturismo e sincera accoglienza, ottima base per girare tutta la Gallura (valle della Luna, monte Limbara) e la costa da Santa Teresa a Castelsardo. Vicino c'è anche l'Agnata, la casa (ora agruturismo) di De Andrè, immersa nel verde, un posto fantastico al quale arrivi dopo una strada sterrata che termina lì. Un posto per un relax assoluto che terrò ben in mente per il futuro.
Siamo alla fine di luglio e c'è un anomalo caldo torrido per l'isola (quasi 40° all'ombra, sull'asfalto supererà i 50°), insopportabile anche in moto: quando guido ho come l'impressione di stare per entrare in un lungo forno che si fa sempre più caldo, i capelli completamente bagnti dentro il casco, brividi lungo la schiena.
Basta Gallura, basta foreste di lecci e sughere, profumi di mirto e ginepro. Si va giù fino (passando per Macomer, remember?e per il lago Coghinas) a Santu Lussurgiu, un paesino a 600 mt di altitudine nel Montiferru, e si fa base all'albergo Sas Benas. Il Sas Benas non è il solito albergo, bensì un "albergo diffuso": in una casa la reception e il ristorante, in altre 4 case sparse per il paese le camere. Un modo (intelligente) per recuperare edifici abbandonati e destinati alla rovina. Non avevo mai sentito parlare prima di "albergo diffuso" e scopro che lì a Santu Lussurgiu ce n'è un secondo, l'Antica Dimora del Gruccione (altro genere comunque) dove una sera mi fermo a cena.
Da Santu Lussurgiu di nuovo su, verso Bosa, Alghero, Porto Torres e Stintino e ritorno al Sas Benas (tutta una scusa per finire a La Lepanto a mangiare aragosta).
E giù di nuovo, verso la penisola di Sinis (stupende e poco battute le spiagge), poi Cabras (sosta nella pescheria di Giovanni Spanu per ordinare una spedizione di bottarga), Oristano, Arborea, Iglesias. E lì vicino merita percorrere una stupenda strada sterrata tra le miniere abbandonate per arrivare alla spiaggia di Piscinas: dune alte 30/50 metri, la spiaggia profonda forse un km, un mare da bere. Ci sono arrivato di sera, onde lunghe alte 2/3 metri, uno dei bagni più divertenti che abbia mai fatto.
E poi giù, verso le miniere di Carbonia, l'isola di San Antioco e da lì il traghetto per l'isola di San Pietro. Lì a Carloforte sosta d'obbligo Al Tonno di Corsa, dove del tonno non si butta niente (ho assaggiato il belu, cioè la trippa di tonno, ottima!).
Ancora giù, verso Capo Spartivento, Cagliari, Villasimius, Costa Rei, Muravera, San Vito. Qui sosta in un bed&breakfast I Glicini in una vecchia casa dell'800.
Ora su, lungo la costa orientale, dove tutto torna normale e il sole quando guardi il mare va a tramontare alle tue spalle, come sei abituato e come deve essere. Verso Baunei, Dorgali, nell'Ogliastra. Poi le spiagge di Orosei e l'interno verso Nuoro, Lula, Bitti, Orgosolo, la parte più affascinante di tutta la Sardegna.
E dalle quelle parti, vicino Oliena, è d'obbligo fermarti a cena in quello che per molti è il migliore ristorante dell'isola: Su Gologone.
Su ancora, attraversando Nuoro verso Ozieri, Oschiri, Pattada (sosta dal maestro Fogarizzu grande appossionato di moto e auto storiche), Buddusò, Alà dei Sardi, Concas, Torpe, Posada.
E di nuovo la costa, che qui - prima di San Teodoro - torna ad essere provvisoria provincia di Milano e di Roma.
Notte a Golfo Aranci, che passi veloce come il maestrale che sta soffiando, prima di imbarcare la moto la mattina presto verso Livorno.
E rientrando a casa, percorrendo la noiosa autostrada dopo l'appennino, mi scopro a pensare alle fantastiche strade da moto che ho appena percorso (da Tempio ad Aggius, da Santu Lussurgiu a Cuglieri, da Iglesia a Fluminimaggiore, da Baunei a Dorgali, da Alà dei Sardi a Torpe...), penso ai profumi che ora non sento più, al vento che all'improvviso - dopo una curva - ti abbracciava spostandoti la moto.
E penso anche alla sincera ospitalità dei sardi senza la quale questo viaggio sarebbe stato diverso.
Nella foto (clicca per ingrandire e poi scorri la foto col mouse): le dune della spiaggia di Piscinas viste dal mare
Posted by Peter Kowalsky at 09:31 | Comments (1)
24.07.05
Chiuso per ferie
Il motorrad tour quest'anno si svolgerà in Sardegna, partenza tra pochi minuti, dopo aver fatto un rabbocco d'olio alla piccola. Incerto fino all'ultimo tra quest'isola e quelle del Baltico, un mese fa' mi sono giocato la scelta quasi a testa o croce.
Ora sono un po' pentito. Non è questo il momento per la Sardegna.
In Sardegna si va' a maggio. Ora è cara e affollata. Ma non resterò mai fermo nello stesso posto per più di 24/48 ore ed eviterò con cura le coste più affollate.
Tra due settimane allora.
Posted by Peter Kowalsky at 05:56 | Comments (0)
27.09.04
Fuori dal mondo
Era una dei posti dove più mi piaceva rifugiarmi, di tanto in tanto, per staccare la spina. Ci sono passato qualche giorno fa, alla Locanda Laudomia a Montemerano, e ho trovato che la gestione è cambiata e la locanda è stata divisa dal ristorante. Grande delusione.
In compenso ho scoperto un nuovo posto, da quelle parti, ancora più unplugged: La Capitana. Ci arrivi percorrendo una strada sterrata e lì, in cima alla collina dove si trova la casa, lo sguardo si perde fino al Giglio, Montecristo e l'Elba. Il primo impulso è di prendere il cellulare e gettarlo giù dalla collina...
Posted by Peter Kowalsky at 09:19 | Comments (0) | TrackBack
21.09.04
Off road
Qualche giorno, da qualche parte, verso sud, anche per sfruttare il tagliando della moto appena fatto.
Posted by Peter Kowalsky at 09:21 | Comments (0) | TrackBack
17.08.04
Resoconto
Quando ritorni da un viaggio in genere lasci le borse in entrata (nel mio caso anche casco stivali e tuta) e per giorni resteranno lì, che ogni volta che le vedi non sai se devi partire o sei tornato. Ricomincia il solito tran tran e non hai tempo, per sistemarle e neanche per ripensare al viaggio, fissarti in mente dei punti, rivedere mentalmente un percorso spesso affrontato velocemente.
Ho trovato il tempo ieri, intanto, di dare almeno un'occhiata alle foto scattate e di sistemarne provvisoriamente una parte qui.
Si riferiscono cronologicamente alla Provenza settentrionale, Midi Pirenei, Pirenei, Paesi Baschi, Navarra, Castiglia, Galizia, Asturie, Cantabria, ancora Paesi Baschi e infine Provenza meridionale.
Spesso sono state scattate direttamente dalla moto, magari col motore acceso, ed anche per questo oltre che per la mia scarsa tecnica lasciano un po' a desiderare...
Posted by Peter Kowalsky at 16:05 | Comments (0) | TrackBack
08.08.04
Ritorno al via
A casa. Percorsi in tutto 6.127 km. Ho la faccia di uno della banda Bassotti, con il segno degli occhiali sul viso bruciato dal sole.
Qui trovo Rufus, il gatto un tempo selvatico, che nel frattempo ha fondato una comune con i gatti della via, dividendosi le scorte alimentari che gli avevo lasciato e, dalla beatitudine dimostrata, sperimentando nuove droghe feline.
Karen, il pastore tedesco, invece era in depressione. Ha strappato i cavi del collegamento di fortuna adsl e demolito il sistema automatico di apertura del cancello, oltre a centinaia di altri piccoli dispetti.
Mi serve subito una vacanza...
Posted by Peter Kowalsky at 22:46 | Comments (0) | TrackBack
07.08.04
No, Nizza no!
Caffè in piedi e fuga di buon'ora dall'albergo più triste della Provenza. Direzione Aix-en Provence per una colazione come si deve. Lì puoi scegliere tra una petit de jeuner "intercontinental" a 9 euro, oppure "belle epoque" a 6,5 euro.
Forse sono un po' condizionato dal tamponamento di ieri, ma questi paesi per gente discretamente snob, dove un sandwich al salmone si chiama "Le Norvegien" o un panino al prosciutto "Le Parme", dove il barboncino non usa il collare ma un foulard, dove puoi vedere ai piedi della gente i sandali più chic, dove le strade profumano almeno di lavanda, questi paesi - dicevo - cominciano a starmi un po' sul cazzo. O forse è solo un po' stanchezza.
Si risale allora verso Forcalquier, strade davvero belle in moto, folate di caldo africano e concerti di cicale che ad ogni curva cambiano compositore.
Ogni tanto una biere a pression.
Da Digne-les-Bains giù direzione Nizza per tornare in Italia dal Colle di Tenda. Strada godibile, curve veloci e strapiombi, e tante moto.
Attento, mentalmente mi ripeto, attento a non entrare a Nizza, ci deve essere una strada alla fine che fa evitare Nizza. Ma naturalmente a Nizza ci finisco, merda!, di sabato e alle sei di sera, merda! merda!
Ci perdo più di un'ora per uscirne, l'unica città di Francia senza una rotonda, effluvi di crema solare che impregnano l'aria, una spiaggia larga come un sentiero, Nizza, la città più americana d'europa e quindi la più inutile.
Nizza! Che un'onda anomala di olio Coppertone la unga per sempre!
Monaco, Menton, Ventimiglia! Cazzo cazzo cazzo!
Arrivo sul Tenda che inizia a fare buio e anche un po' freddo, comincio ad essere un po' stanco e con le sigarette in riserva. Giù giù: Limone Piemonte, Cuneo, Fossano. Mi fermo lì in un albergo segnalato da Raspelli per dormire come si deve.
Domani gli ultimi 6/700 km verso il torrido nord-est.
Posted by Peter Kowalsky at 23:35 | Comments (0) | TrackBack
06.08.04
Ancora Provenza
Ah, le donne francesi, come fai a dimenticartele? Io di sicuro non mi scorderò quella che mi ha tamponato a St-Remy-de-Provence!
Sbang! E poi tutti giù per terra! Nessun problema, se non un'ora persa per liberare la ruota dalla targa incastrata e per compilare la constatazione amichevole bilingue. Ma il pomeriggio è rovinato.
Passato indenne per il bordello di Bilbao, La Coruna e Pamplona dove alla guida non ti perdonano neanche le più innocenti indecisioni, vado a trovare l'incidente all'ora dell'aperitivo nella piazza di un paesino di poche anime e tanti turisti. Se così doveva essere, va bene così.
La giornata era cominciata bene, nel sole del primo mattino verso Tolosa attraversando la stupenda campagna dei Midi Pyrenees. Mi viene voglia di uscire dall'autostrada, mollare la moto, correre verso la cima della prima collina e starmene disteso sotto un albero a guardare il cielo che si intravede tra le foglie mosse dal vento.
Dopo Carcassonne l'aria diventa calda e si mescola a quella più fresca che profuma di pino marittimo: sentori di Mediterraneo.
Infatti, a Narbonne si scorge per un attimo il mare. Comincia a fare davvero caldo, via veloci per Montpellier e Nimes. Da lì calma, comincia la Provenza meridionale e ci vuole una pausa per una biere a pression. Poi Beaucarie e Tarascon e subito dopo la fatale donna francese.
Resta poco tempo per trovare Roussillon, al tramonto. Magnifica, nelle rocce arrossate dal sole.
Ci si ferma per la notte vicino Apt, nel parco del Luberon, in un albergo malinconico quanto il pomeriggio con la francese sbadata.
Posted by Peter Kowalsky at 23:15 | Comments (0) | TrackBack
05.08.04
E le scogliere?
Se cerchi le scogliere a picco sul mare, i faraglioni e la spiaggetta con i surfisti, con la strada sinuosa che si snoda sopra tutto questo, non le cercare in Spagna. Quando arrivi a San Sebastian, prosegui verso la Francia, vai a Hendaye, St-Jean-de-Luz, Biarritz. Lì trovi le scogliere. E tutto il resto.
E' quello che ho fatto stamattina, andando fino a Biarritz e tornando poi a San Sebastian. In verità anche Donostia (in lingua basca) ha belle spiagge e la città merita di starci almeno un paio di giorni, anche per avere il tempo di visitare qualcuno dei tanti bacari autentici che riempiono la parte vecchia.
Ed ora di nuovo in Francia, sulla strada del ritorno, a un centinaio di km da Tolosa. Ancora campagna francese, distese di granoturco e viti.
Spagna-Francia-Spagna-Francia, nel giro di una mattina. Il mio sistema neuronale di gestione dei percorsi è andato in tilt?
Posted by Peter Kowalsky at 23:00 | Comments (0) | TrackBack
Bilba
Cosa poteva pensare l'uomo del medioevo entrando ad esempio nella cattedrale di Friburgo o in quella di Strasburgo? Non possiamo immaginarlo perché ormai abbiamo interiorizzato per secoli quelle sensazioni. Oggi noi possiamo ricreare lo stesso stupore entrando ad esempio nel museo Guggenheim di Bilbao. Anche se lo abbiamo già visto in qualche fotografia, entrarci significa ricreare la sensazione di smarrimento di chi entrava qualche secolo fa in una delle grandi cattedrali. Qui la fusione di pietra metallo e vetro con la luce ti lascia ammutolito, mentre tendi l'orecchio in cerca delle note di un organo che naturalmente non c'è.
Pioggia fino a Bilbao, lasciando la Cantabria per rientrare nei Paesi Baschi. Bilbao me la aspettiavo peggio, ma si conferma caotica e dalla guida che non perdona.
Fine corsa a Hondarribia, un gioiellino, e sempre giochi di pioggia e nuvole. La pusada situata nel vecchio castello è naturalmente senza una camera libera, ma la reception ne procura gentilmente una in un albergo vicino.
Cena a base di gambas e vino bianco in un localino pieno di francesi. Si, siamo a un colpo di vento dalla Francia.
E oggi che si fa? Lasciare le terre basche per la Provenza meridionale? Lo vedremo dopo il caffè...
Posted by Peter Kowalsky at 10:43 | Comments (0) | TrackBack
04.08.04
Rio Azòn
Due cose mi stanno facendo incazzare: il clima e la segnaletica.
Non avrei mai pensato di patire il freddo in Spagna ad agosto. I 20/23° degli ultimi tre giorni non sono adatti alla mia tuta da moto per climi caldi. Sono costretto a mettermi anche la tuta da pioggia e, francamente, è piuttosto mortificante.
La segnaletica delle strade poi lascia spesso a desiderare, anzi nelle città fa proprio cagare. Entri in una città magari grande e scompare ogni indicazione della strada che stavi percorrendo; per ritrovarla la cosa più semplice è prendere l'autostrada e uscire subito dopo nella direzione giusta.
Stamattina avrei potuto pensare ai postumi di una sbornia, ma non era così: sembrava Germania. Nuvole basse che nascondevano la seconda linea delle colline, fattorie sperse tra i boschi e la strada ancora bagnata. Ma sono le Astrurie. Passaggio per il Pico d'Europa, zona quasi montuosa con strade godibili in moto.
Si scende poi verso la costa mentre un pallido sole cerca di farsi spazio tra nuvole che non ti fanno capire quando pioverà.
La mia guida dice che queste spiagge sono le preferìte dal jet set spagolo, che secondo me invece va in Sardegna.Tutta la costa nord della Spagna è un po' una delusione. Salvo solo San Vincent de la Frontera e Santillana, deliziosa nonostante il turismo mordi e fuggi che la invade in ogni angolo. A Santillana ci sono anche ben due Pusadas molto chic.
Verso sera deviazione dalla costa verso Burgos per vedere la Pusadas di Limpias, non distante da Bilbao. Quasi 150 euro oltre ad iva per un pallazzo non storico non li vale.
Non ci penso nemmeno a tornare sulla costa e proseguo per la stessa strada verso l'interno,incontrando una serie di paesini tranquilli. Mi fermo casualmente a Ramales de la Victoria davanti ad un piccolo albergo: è modesto ma decoroso e soprattutto ha posto per sistemare la moto. E poi c'è anche il ristorante.
Alle 21 scendo al ristorante, ma mi dicono che è un po' presto. Dirotto al bar per un bicchiere di blanco, e lì la prima sorpresa: su una mensola ci sono tutti, dico tutti, i single malt scozzesi. Strano penso, in un bar del genere e in questo paesino. Ci sono anche delle targhe di premi assegnati al ristorante. Bene, penso, forse si cenerà decentemente. Finalmente si va a cena e lì la seconda sorpresa: si capisce subito che non è il classico ristorante di disbrigo dell'alberghetto, ma un posto molto raffinato. E' chiaro che qui ci vengono da Bilbao se non addirittura da Madrid! Devo studiare attentamente il menù per capirci qualcosa e la lista dei vini (tutti spagnoli) è discreta, con bottiglie anche da 150/180 euro. Arrivano i piatti e sono deliziosi anzi, superbi! Il dessert è poi un capolavoro. Chiedo alla fine un Talisker, tentato dalla vista prima al bar dello schieramento di tutti lo stato maggiore delle Highlands, e me ne versano una quantità tale che è come che sul bicchiere ci sia scritto DOMANI MAL DI TESTA GARANTITO!
Pago il conto (che è il doppio del prezzo della camera) felice perché è stata una serata sorprendente. Ah, il ristorante è il Rio Azòn e il cuoco si chiama Enrique Galarreta.
Posted by Peter Kowalsky at 09:41 | Comments (0) | TrackBack
03.08.04
Asturie
1 agosto, stormi di gabbiani petulanti danno la sveglia poco dopo l'alba. L'Atlantico ha spinto sulla costa una discreta nebbia che nasconde anche le bianche spiaggie che dovrebbero stare lì giù. In Spagna sembra ci sia un fuso di almeno un paio d'ore più indietro: alle 10 non c'è ancora nessuno in giro, mentre la sera puoi tranquillamente andare a cenare dopo le 23. Altro che Austria e Germania!
Il centinaio di km fino a La Coruna è tutto in mezzo alla nebbia con il solo vantaggio di non mangiare una volta tanto insetti.
La Coruna è una bella città di mare ma proseguo subito verso est, prendendo la via del ritorno, altri 3.000 o forse più km. Il paesaggio della Galizia è piuttosto selvaggio, boschi e case disseminate sulle colline, ortensie blu come in Irlanda.
Stop per la notte a Ribadero, paese turistico sulla costa alla foce di un fiume. Alberghetto carino con proprietari molto ospitali che per cena propongono vari tipi di mariscos (cappe) buonissimi.
Oggi, 2 agosto, si entra nelle Asturie: stop and go a Oviedo e a Gijon, città industriali poco attraenti (soprattutto quest'ultima). Si riprende direzione Santander, percorrendo belle strade tra i boschi e il mare. Giornata nuvolosa, quasi autunnale, non fa per niente caldo, anzi.
Mi fermo verso sera a Cangas de Onis per una parillada de pescados e una bottiglia di Ribeiro. Domani Bilbao, ma stasera sarà bene fare un po' il punto perché ancora non ho pensato a quale strada per il ritorno.
UPDATE
Da ieri sera piove, anche nella camera d'albergo.
Posted by Peter Kowalsky at 09:11 | Comments (0) | TrackBack
31.07.04
Finisterre
Attraversata la Castiglia, centinaia di chilometri quasi desertici, unico colore dominante il giallo dei campi di grano.
Sembra assurdo, ma le uniche persone viste sono i pellegrini diretti a Santiago. Ti mettono i brividi a vederli camminare sotto un sole implacabile, unici esseri viventi a parte rari greggi di pecore.
Entrando in Galizia il paesaggio cambia: boschi e di nuovo profumi di piante.
Oggi passaggio a Santiago de Compostela che con i suoi pellegrini meriterebbe un discorrso a parte.
Poi ancora ad ovest, e attraversando boschi di eucalipti senti l'aria improvvisamente rinfrescarsi e portare profumi nuovi.
Ed ora, dopo aver attraversato mezza Francia e Spagna, per la prima volta appare improvvisamente il mare, anzi l'oceano.
Mi fermo per la notte a Finisterra, il punto più a occidente dell'Europa secondo gli spagnoli (ma secondo i portoghesi è Capo de Roca, più in giù).
Stasera pesce anzi "pescado" e domani La Coruna e per qualche giorno solo costa e oceano verso est. Ad oggi percorsi 3.000 km.
Posted by Peter Kowalsky at 23:56 | Comments (0) | TrackBack
Appunti sparsi
Mai cercare di pagare la casellante dell'autostrada di Pamplona con quei 5 euro falsi che un barista francese ti ha rifilato.
Come chiedere ad una farmacista spagnola una crema cortisonica ed uscire invece con due ginocchiere tipo Gibaud.
Ad oggi (29 luglio) percorsi circa 2.300 km, meno della metà del viaggio. Aggiungere quel mezzo kilo di olio quanto prima, se non voglio restare qua più del previsto.
Qui a Burgos, nel mio stesso albergo (Norte y Londres) ci deve essere un motociclista scozzese. Lui non l'ho ancora mai visto ma ho notato la sua moto davanti all'albergo. E spero di vederla anche domattina, perché abbiamo incatenato le moto allo stesso lampione.
Parlare (non ora) dei pellegrini di Santiago e del guscio di cappasanta che portano sulla schiena.
Parlare (non ora) del meraviglioso clima della Castiglia.
Sentirti dire che l'Italia "es un paes muy bonito", e sforzarti inutilmente per capire a cosa si riferissero.
Posted by Peter Kowalsky at 07:24 | Comments (0) | TrackBack
29.07.04
Burgos
La bella campagna dell'Aquitania ha lasciato il posto, come una risacca verde, al secco che precede i Pirenei. Lì, salendo, paesaggi alpini e profumo di noccioli e abeti.
Ieri prima notte in Spagna, dalle parti di Jaca. Per trovare una specie di rifugio segnalato da una guida, tocca fare una quindicina di km per strade sterrate! E' di una bretone, ecologista e vegetariana e dentro sembra una casa tibetana. La cena è assolutamente vegetariana e termina con un infuso di erbe preso in una stanza ancora più orientale. Vado a letto un po' triste pensando al maiale che ho in adozione con un amico...
Oggi Pamplona, poi Vitoria Gasteiz ed ora Burgos, lasciando per qualche giorno i Paesi Baschi. Stasera cercherò di rifarmi con una vera cena castigliana.
Poche moto in Francia e poche anche in Spagna. Chissà. E scrivere con il pennino sull'Ipaq dopo dieci ore di moto è da dementi...
Posted by Peter Kowalsky at 20:23 | Comments (0) | TrackBack
28.07.04
Cèvennes
Quasi tutta la giornata di ieri per girare in lungo e in largo il Parco Nazionale di Cevenne.Ma ne è valsa la pena.
Sembra un'isola: poco abitato, selvaggio, stesso tipo di strade e rocce. E sempre tanto vento. Il Mistrall imperversa costantemente e quando prende la moto di lato sembra un ballo respinto. Il vento mescola il profumo secco della lavanda con quello acidulo delle viti e a volte si intromette quello della liquirizia.
Comunque sono ora nella regione dei Pirenei e stamattina punto direttamente verso la Spagna.
Posted by Peter Kowalsky at 08:33 | Comments (0) | TrackBack
26.07.04
Hautes-Alpes
Mai studiare un percorso davanti ad una bottiglia di vino! Ieri sera, assaggiando un Barbaresco barriccato Marchesi di Barolo, ho interpretato male la cartina ed oggi sono finito in una vallata chiusa, perdendo tre ore per arrivare alla fine dove dovevo. Comunque sono in Alta Provenza, Hautes-Alpes. Stasera è meglio che non prepari itinerari, assaggiando questo vinello locale.
Posted by Peter Kowalsky at 23:03 | Comments (0) | TrackBack
25.07.04
Partenza
Si, da perfetto idiota. Poco dopo l'una del pomeriggio, sotto il sole a picco, con la moto bollente come un ferro da stiro.
Comunque eccomi qua, vicino al confine francese. Destinazione Provenza, Paesi Baschi, Asturie e Galizia.
Nessun piano preciso, si vedrà giorno per giorno. Ora penso alla cena.
Posted by Peter Kowalsky at 20:51 | Comments (0) | TrackBack
09.07.04
Dilemma
Devo cambiare pneumatici alla moto: Metzeller, Michelin o Pirelli?
Posted by Peter Kowalsky at 15:52 | Comments (0) | TrackBack
03.06.04
Aying
Quattro giorni quasi sempre sotto la pioggia, ma ne è valsa la pena.
Grandi birre, tranquillità, ospitalità. E cucina deliziosa.
Ho trovato anche una piccola guida di tutte i Privaten Brauereigasthof, cioè le birrerie storiche tedesche. Hanno anche un web.
In Germania i Braugasthof sono il punto di ritrovo per residenti e ospiti, sono radicati profondamente nella loro regione, nella quale da sempre la gente beve la birra della "sua" birreria.
Qui in Italia invece abbiamo i "pub", che stanno ai Braugasthof come il McDonals all'Harry's Bar.
Ah, prima o poi spiegherò perchè i viaggi in moto, anche se scomodi, sono un'altra cosa rispetto a quelli in auto. Prima o poi...
Posted by Peter Kowalsky at 14:34 | Comments (0) | TrackBack
30.05.04
Beer Adventure
Come già preventivato, colgo al volo l'occasione (mentre i germanici scendono a frotte per il ponte di Pentecoste) per andare ad Aying per visitare la centenaria fabbrica di birra e dedicarmi ad assaggiare scrupolosamente tutti i tipi di birra prodotti. Sarà un lavoro duro e impegnativo, mi servireanno almeno tre giorni. Forse quattro.
La moto è pronta. Io anche.
Posted by Peter Kowalsky at 09:51 | Comments (0) | TrackBack
13.05.04
Azione di sicurezza
Mi scrive Klaus Becker, direttore BMW Motorrad Italia. Una raccomandata, e con ricevuta di ritorno, per giunta. Mi viene il dubbio di non avergli pagato la moto. Nella lettera (che va mentalmente letta con leggero accento tedesco) invece a un certo punto mi si dice:
In alcuni casi è possibile che si verifichino delle perdite di carburante, nel peggiore dei casi non è da escludere il pericolo di incendio.
Apprezzabile l'iniziativa. Anche se domani dovrò farmi, probabilmente porconando sotto la pioggia, un centinaio di km per portare la moto dal concessionario per fare l'intervento.
Posted by Peter Kowalsky at 15:52 | Comments (0) | TrackBack
30.03.04
E' ora di tirarla fuori
La scorsa settimana ho ricevuto l'invito per andare a vedere (provare?) la nuova R 1200 GS. L'invito della BMW consisteva in una serie di post-it già predisposti (come questo e questo) con una serie di scuse per liberarsi mezza giornata e dedicarsi in tranquillità alla nuova enduro. Che tanto enduro forse non è.
Quando i concessionari si muovono è il segnale che è arrivata la primavera ed è tempo di pensare a qualche viaggio in moto. Anche solo programmarlo, tanto per pensare ad altro.
Una prima idea, per un weekend da sfruttare subito, me l'ha data un articolo di Carlo Petrini, quello di Slow Food. Si tratta di Aying, un paesino in mezzo alla campagna bavarese a 25 km da Monaco, e della sua fabbrica di birra Ayinger.
Dovrebbe essere il classico paese con la gasthof (Braureigasthof Hotel) nella piazzetta vicino alla chiesa, la Biergarten, colline e boschi tutto intorno. Fine settimana gastronomico quindi, in questo villaggio che è stato città romana sulla via tra Salisburgo e Augsburg, a bere soprattutto la weisse e quella non filtrata.
Quest'estate invece, la meta potrebbe essere il Massif Central, in Auvergne.
Avere a che fare con i francesi non mi attira, ma questo altipiano mezzo vulcanico dovrebbe avere tutte le caratteristiche (stradine, natura, poco traffico) per andarci in moto.
Oppure?
Posted by Peter Kowalsky at 04:49 | Comments (0) | TrackBack
22.09.03
Triglavski Narodni Park
Quando settembre ha queste giornate calde e luminose, c'è solo una cosa saggia da fare: prendere la moto e partire.
Così ieri motorrad in Slovenia, girando attorno al Triglavski Narodni Park. Bello andarci in moto ma deve essere altrettanto bello girarlo a piedi.
Breve sosta al lago di Bohinj e il tempo di una birra vicino al Komna. Peccato che ormai lo scuro arrivi presto e ieri ci ha colto al confine tra Austria e Italia. Veloce discesa verso la pianura e arrivo alla base, dopo una cena "da motocclista", poco prima di mezzanotte.
Oggi mi sento un creme caramel scaduto...
Posted by Peter Kowalsky at 15:07 | Comments (0) | TrackBack
01.09.03
Milwaukee (la festa è finita)
Posted by Peter Kowalsky at 18:38 | Comments (0) | TrackBack
Guidare da serpente
Ieri me ne stavo bello bello al mare a godermi il sole ripulito dalla bora che aveva spazzato via le nubi e agitava il mare.
Finalmente una giornata fresca, pensavo.
Ad un certo punto mi sono accorto che alle mie spalle, verso le montagne, il cielo era diventato scuro, minaccioso.
Siccome ero in moto ho deciso che era meglio andarmene, e subito, visto che la direzione che dovevo prendere era proprio quella del maltempo in arrivo.
Dopo pochi km mi sono trovato investito da raffiche di vento tanto forti da non riuscire ad andare dritto, sembrava che la moto la guidasse un serpente.
Foglie e rami che ti arrivavano sul muso e in lontananza vedevo il mulinello di una tromba d'aria.
Ho avuto paura, una discreta paura, perchè la direzione in cui stavo andando era quella del vortice e già così facevo fatica a tenere la moto.
Invece sono riuscito a passare, anche se poi più avanti mi sono preso il diluvio.
Poi a casa ho saputo com'è andata. E oggi qualcuno lo stanno ancora cercando.
Stamattina c'erano quasi 15 gradi meno di ieri e i quattro mesi di caldo torrido sembrano improvvisamente svaniti.
Posted by Peter Kowalsky at 08:42 | Comments (0) | TrackBack
27.08.03
The 100TH Anniversary
Live to Ride, Ride to Live
Domani a Milwaukee si radunano i fedelissimi della Harley-Davidson.
Queste moto non mi esaltano (anzi, non mi piacciono proprio), ma il raduno sarà un vero evento.
Già dal sito HD (fatto benissimo) si capisce come è stata preparata nei dettagli la festa, che dovrebbe coinvolgere circa 250.000 bikers, partiti nei giorni scorsi da Portland, Las Vegas, Baton Rouge e Washington.
Per saperne di più, scaricati la Celebration Guide (pdf).
Chi pensa alla HD molto probabilmente la associa al film Easy Rider (almeno chi non è troppo giovane). Ma pare che Dennis Hopper abbia recentemente dichiarato di non aver mai guidato una moto perchè ci tiene troppo alle gambe.
Andrò a rivedermi il film.
Posted by Peter Kowalsky at 13:46 | Comments (0) | TrackBack
11.08.03
Cjco
Non sono programmato per questo caldo africano. Non era nei patti.
Ieri, non sarei andato al mare per nessuna ragione. Ancora più caldo, più gente.
A mezzogiorno (!) decido di andare a mangiare qualcosa verso le montagne, in collina.
Naturalmente in moto.
Attraverso la campagna deserta, investito da folate di caldo torrido che mettono i brividi.
I campi di mais sono completamente bruciati, si salvano quelli irrigati.
Il colore verde è quasi dappertutto sostituito dal giallo paglierino.
Addirittura dagli alberi cade qualche foglia, come fossimi al principio dell'autunno.
Passata Spilimbergo comncia un po' di collina, ma il caldo non si attenua di molto.
Sto andando a Oltrerugo, nella Val Cosa, all'Osteria dal Cjco.
Ci arrivo che è l'una passata.
Ne è valsa la pena, per mangiare dei piatti freschi e profumati di erbe del posto.
Dirige Massimo, che mi pare un po' schizzato, ma sarà il caldo.
Ogni tanto arriva qualche refolo d'aria, così prima di decidermi a tornare si sono fatte le tre passate.
Se siete da quelle parti, merita una deviazione all'Osteria dal Cjco.
Posted by Peter Kowalsky at 15:58 | Comments (0)
05.08.03
Schengen (trattato di)
A parte l'Euro, la cosa più divertente di questa Europa è passare le frontiere senza quasi accorgerti che lo stai facendo.
Ci pensavo mentre in moto passavo dall'Austria alla Germania, e poi in Francia, e di nuovo Germania, Austria e Italia.
Specialmente tra Austria e Germania, ti può capitare di passare i confini più volte se vai nella direzione est-ovest (o viceversa).
A malapena un cartello con i limiti di velocità del Paese in cui sei entrato.
Credo sia la cosa più dirompente (a parte l'Euro) di questa U.E..
Posted by Peter Kowalsky at 12:27 | Comments (0)
04.08.03
Report finale
Brevissime considerazioni sulla Foresta Nera.
I posti visitati (credo d'aver percorso quasi tutte le strade) erano meglio di quello che potevo aspettarmi, ma la cosa che più mi ha sorpreso è stata l'ospitalità e la gentilezza della gente.
Il posto più bello dove mi sono fermato a dormire (e mangiare) è stata la Gasthaus Zum Engel, a Alpersbach vicino Hinterzarten, gestita dal simpatico Klaus.
Lascio qualche foto su Web Album delle tante che ho scattato.
Posted by Peter Kowalsky at 11:58 | Comments (0)
01.08.03
Ritorno al via
Questo caldo l'avevo scordato.
per fortuna in frigo ho trovato una bottiglia di soauvigon alla temperatura giusta.
Posted by Peter Kowalsky at 23:07 | Comments (0)
31.07.03
Schwarzwald 4
Presa la via di casa, attraverso la Svevia, passando per Tubingen, Reutlingen e Ulm.
Di quest'ultima, a parte la notevole cattedrale, caratteristico il Fischerviertel, il quartiere dei pescatori, vicino il Danubio.
Ho deciso di tornare con un giorno di anticipo, altrimenti finiva che i giornali locali avrebbero fatto un articolo tipo ''Motociclista italiano disperso nella Foresta Nera: continua a vagare nei boschi''.
Un temporale piuttosto violento mi ha costretto a fermarmi a 60 km da Innsbruck, non so se ancora in Germania o in Austria. E' il bello di Schenghen.
E domani un po' di montagne serie, passando per Brunico e Cortina.
Poi sarà il caso di controllare l'olio.
Posted by Peter Kowalsky at 22:28 | Comments (0)
30.07.03
Schwarzwald 3
Ieri è valsa davvero la pena salire fin oltre Pforzheim, a Maulbronn, a visitare un complesso abbaziale cistercense del 1100, un vero gioiello perfettamente conservato.
Oggi percorsa la Schwarzwald Bäderstrasse, la strada delle terme.
Sono passato per Bad Liebenzell, Weil Der Stadt, Calw, Nagold, Dornstetten, ed ora sono finito a Enzklösterle (credo), in una vallata isolata, in mezzo a un bosco attraversato da un torrente. Lo standard per lo Schwarzwald.
In moto, oltre che guardarti intorno e annusare l'aria, pensi.
In genere si è disabituati a pensare con la mente sgombra.
Così ti vengono dei buoni propositi, cose da fare al ritorno che ti appaiono lucidamente chiare ed importanti.
Ma difficilmente, una volta tornati, saranno realizzate.
Ad oggi sono stati percorsi 2.500 km.
Domani non voglio consultare la carta, girerò a caso finché termino la benzina, e da lì preparerò un itinerario per ritornare a casa.
Posted by Peter Kowalsky at 22:15 | Comments (0)
29.07.03
Schwarzwald 2
Ormai ho girato la Foresta Nera in lungo e in largo e devo dire che è molto meglio di quanto mi aspettassi.
Posti incantevoli, grande ospitalità, ottimo cibo. Ed anche i vini della valle del Reno sono stati una piacevole sorpresa, solo che qui usano bicchieri da 1/4, decisamente fuori norma!
Domenica escursione in Alsazia, ma a parte Strasburgo (una cattedrale superba), è stata una grande delusione. Villaggi deserti, neanche l'ombra di un bar, figurarsi una locanda o un albergo, e poi un temporale incombente che ti inseguiva per la regione. E pioggia e pioggia.
Riattraversare il Reno è stato come ritornare a casa.
Dopo l'eleganza di Baden Baden, oggi si riprende la Schwarzwald Hochstrasse, la Strada Alta della Foresta Nera, in mezzo ai boschi.
In moto ti godi anche i profumi e gli odori: quello del legno, del fieno, della resina e tutti quelli che senti quando attraversi un bosco ma non riesci a classificare.
Posted by Peter Kowalsky at 23:33 | Comments (0)
28.07.03
Schwarzwald
Dopo essermi perduto in Baviera durante un temporale, con la piccola che approfittava per cercare di portarmi a München, dopo aver lasciato il quieto Tirolo e il caos del lago di Costanza, eccomi nello Schwarzwald.
Esattamente a Alpersbach, non distante da Friburg, in una Gasthaus a 1.000 mt. che guardacaso si chiama Engel. Un paradiso!
Credo mi fermeró qui anche domani, con la scusa di andare a Friburgo senza bagagli, ma anche perche' si mangia magnificamente.
Ora, dopo 10 ore di moto, scrivere con lo stilo sull'ipaq mi appare un lavoro cosi' chirurgico che potrebbe rendermi psichicamente instabile.
Meglio non andare oltre.
[Preparato il 24/07 ma postato solo ora perché il dio del Bluetooth così ha voluto]
Posted by Peter Kowalsky at 19:29 | Comments (0)
20.07.03
Partenza
Bene, se Dio vuole e se finisco di sistemare alcune cose, tra un paio d'ore parto per lo Schwarzwald.
Porto la piccola a respirare aria di casa.
Non ho avuto ancora il tempo di preparare un piano preciso, ma meglio cos쮊Porto con me anche l'iPAQ, così ¶edo se riesco a fare qualche post da lஊBoschi, gotico e Kirschtorte.
Posted by Peter Kowalsky at 10:55 | Comments (0)
19.07.03
Ma guarda...
Potrebbe essere un'idea.
Datemi il tempo di controllare l'olio.
Posted by Peter Kowalsky at 21:24 | Comments (0)
05.06.03
Montefeltro
Breve vacanza di 4 giorni nelle Marche e in Umbria, prima del grande slam.
Partendo dal Montefeltro, sopra Urbino, il tour ha attraversato tutte e due le regioni, per strade secondarie. Un vero paradiso per la moto.
Ho dormito la prima sera in questa locanda (anche se non è esattamente una locanda) recuperata con Google.
Incantevole e fuori dalle balle.
Le Marche, evitando le città, sono state (in parte) una sorpresa. Posti deliziosi, cucina e vini decisamente interessanti, prezzi civili, gente sempre simpatica e ospitale.
Le conclusioni che ho tratto sono due:
a) le Marche sono nettamente da preferire alla Toscana
b) anche se sei con compagni di viaggio simpatici, girare in moto da soli è ancora più rilassante.
Posted by Peter Kowalsky at 06:56 | Comments (0)
05.05.03
Cantine aperte, ovvero come tornare distrutti
Ieri ho voluto prepararmi coscienziosamente alla manifestazione Cantine Aperte che si terrà il prossimo 25 maggio, andando in avanscoperta, per capire quante bottiglie può tenere la mia moto, e quanti bicchieri io.
La regione che ho scelto è il Friuli, e in particolare la zona dei Colli Orientali.
Ad un certo punto, salendo per le valli del Natisone, ho dovuto fare una siesta tecnica qui sopra.
Mancano ancora due settimane, non dispero. L'allenamento sarà più serrato.
Posted by Peter Kowalsky at 07:17 | Comments (0)
29.06.02
Portogallo
Ho inserito alcune foto del Portogallo, quasi 2.000 km attraversando l'Estremadura, la Beira Litoral, il Douro, il Minho, la Beira Alta e Baixa, Alto e Basso Alentejo e il Ribatejo.
Posted by Peter Kowalsky at 07:38 | Comments (0)
27.06.02
Un posto magico a Lisbona
Un posto magico a Lisbona è la Casa do Alentejo, rua das Portas de Santo Antao 58.
Impossibile capire dalla strada che si tratta - anche - di un ristorante.
All'interno il palazzo ha decori moreschi e sembra un club privato, con sale per mostre, esposizioni e lettura (fa parte del centro culturale Alentejano).
Sopra ci sono le due sale ristorante (aperto a tutti),decorate di azulejos.
L'aria che si respira è quasi decadente e un po' coloniale.
Merita una cena. E una visita finale ai bagni.
[Lisbona 2]
Posted by Peter Kowalsky at 07:27 | Comments (0)
16.06.02
Ritorno da Lisbona
Sono da poco passate le nove del mattino. Lisbona è deserta ma all'aeroporto c'è un sacco di gente e molta polizia.
Rischio di perdere l'aereo perchè ci sono i tifosi della nazionale del Portogallo che attendono l'arrivo dei calciatori.
Non posso perdere la scena.
Sono delle forche caudine alle quali uno ad uno i calciatori non possono sottrarsi.
Tutte le TV di Lisbona, fotografi e giornalisti.
Una selva di fischi quasi a tutti i giocatori, lanci di lattine urlando "Portugal, Portugal", clacson.
Qualche calciatore si defila evitando l'uscita principale ma viene inseguito dai reporter.
Anche a Figo servono un paio di poliziotti per guadagnare l'uscita principale.
I portoghesi mi sembravano quieti, ma per il calcio si scaldano.
[Lisbona 1]
Posted by Peter Kowalsky at 18:29 | Comments (0)
09.06.02
Partenza per Lisbona
Partenza per Lisbona.
Niente mondiali di calcio (spero) ma tanto bacalao.
Posted by Peter Kowalsky at 06:59 | Comments (0)