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28.02.06
AVVISO
Me ne vado qualche giorno. Carico sci e ciaspe. Poi, si vedrà cosa usare. L'importante è andare.
Colgo l'occasione per avvertire il postino che se al mio ritorno troverò la cassetta delle lettere piena di cartaccia sulle prossime elezioni, gli brucerò il motorino. Lo giuro.
Posted by Peter Kowalsky at 12:57 | Comments (1)
27.02.06
Reciprocità
A destra e a sinistra sono tutti contrariati. Quasi arrabbiati.
Con la Francia e con l'Europa. Perchè serve reciprocità. Incazzati e stupiti di accorgersi che l'Europa alla fine non esiste.
Sono tutti stupiti e incazzati per Suez, ma nessuno di loro si era mai stupito e incazzato che per un nuovo allacciamento con l'Enel servissero più di 30 giorni.
Se andate a votare, ricordate: serve reciprocità.
Posted by Peter Kowalsky at 20:27 | Comments (0)
26.02.06
XX Olimpiadi Invernali
Si sono chiuse le olimpiadi invernali di Torino, con una certezza e una speranza.
Diventeremo fortissimi nel curling (siamo gli unici ad aver battuto il Canada medaglia d'oro). E le prossime olimpiadi invernali le faranno in un posto meno triste. Quest'ultima è la certezza.
Ah, indimenticabile l'inno di Mameli versione Zecchino d'Oro...
Posted by Peter Kowalsky at 22:05 | Comments (0)
25.02.06
Critico liturgico
Un nuovo lavoro, quello del critico liturgico, inventato da Camillo Langone. Divertente, specie per i lettori protestanti de Il Foglio.
Posted by Peter Kowalsky at 14:26 | Comments (3)
20.02.06
Lost in Sennes (Imbecillità 2)
Progettato per essere con te in qualsiasi momento, il Nokia 5140i è ideale per uno stile di vita attivo, offre utili funzionalità per le attività sportive.
Da Nokia.it
Se dici che il cellulare ti può salvare la vita, pensi ovviamente perché lo usi come telefono. Ma non è sempre così. A volte ti può aiutare, e davvero, per una delle sue tante funzionalità. Anche quando non c'è campo.
Sabato scorso decido con un amico di andare a fare una escursione in montagna. Ce la prendiamo con calma, come il solito, e partiamo a mezzogiorno, giusto quando comincia a nevicare. Siamo nella val Salata, dopo Cortina, e abbiamo in mente un giro in giornata di rifugi verso il Senes, compiendo un percorso circolare. Dopo più di due ore di cammino decidiamo di abbandonare il sentiero e tagliamo in costa per evitare di passare per il rifugio Sennes e ci dirigiamo verso il rifugio Fodara. Lo raggiungiamo (lo troviamo chiuso) che ormai la nevicata è diventata una tormenta di neve che ha cancellato tutte le indicazioni per proseguire completando il nostro anello verso il punto di partenza.
Ci sembra più prudente tornare indietro e rifare tutto il percorso al contrario anche se sono ormai le quattro di pomeriggio passate. Ci fermiamo solo il tempo di mangiare qualcosa in un punto riparato e ripartiamo. Arriviamo al punto dove avevamo tagliato in costa e, nonostante la neve abbia ricoperto in nemmeno un'ora le nostre tracce, decidiamo lo stesso di abbandonare il sentiero per accorciare la strada e raggiungere prima l'altro sentiero. Sono ormai le cinque e comincia a fare buio. E continua a nevicare e c'è nebbia. Per completezza potrebbe mancare solo la slavina. Il tempo passa e non troviamo l'altro sentiero. Ormai sono le sei passate ed è proprio buio. Si cammina lentamente affondando nella neve fresca e sprofondando nei mughi completamente ricoperti.
Ad un certo punto realizzo chiaramente una cosa: ci siamo persi. Impossibile orientarsi. L'unica via di uscita è ritornare indietro seguendo le nostre tracce, finchè ci sono. Mi viene un attimo di scoramento pensando che ci vorrà almeno un'altra ora per tornare al sentiero. E comincio ad essere stanco, mi accorgo che le forze sono davvero ridotte. Mi balena anche l'idea di chiamare soccorso (!) ma non c'è assolutamente campo, i cellulari non prendono. Niente, l'unica cosa è risalire ma ormai è giunta la sera e non si vede nulla. Come se non bastasse la tormenta è aumentata ed anche la nebbia.
Non si riesce ormai a scorgere le tracce appena lasciate sulla neve. Il senso di smarrimento è totale. Per fortuna il mio compagno di sventura tira fuori il suo Nokia 5140 e accende la torcia incorporata di cui è dotato! La luce è sufficiente per vedere bene le tracce e con grande fatica risaliamo. Dopo più di un'ora arriviamo al sentiero e da lì raggiungiamo il rifugio Sennes. La sua luce da lontano è rassicurante. Entriamo che sono le otto di sera in punto.
Lì dentro stanno cenando. Ci avviciniamo al bancone, siamo completamente coperti di neve. E qui la follia. Invece di qualcosa di caldo, chiedo se ci possono imprestare una torcia elettrica per tornare giù fino alla macchina (circa 3 ore di cammino).
Ci sconsigliano. E soprattutto un'occhiata al menù ci convince: Wiener Schnitzel con patate arroste.
Finisce che decidiamo di dormire lì, non prima di una estenuante partita e scacchi.
E il giorno dopo, all'alba ci appare una visione totalmente diversa dalla sera prima:
Non nevica più e la luce è nitida, tutto è immobile, quasi surreale.
Lasciamo il rifugio per primi, godendoci la neve vergine e il silenzio assoluto. Tutto sembra intatto e quasi spiace lasciare delle orme. Ma in realtà alcuni camosci ci hanno già preceduto. Abbiamo fatto bene a fermarci e il rifugio Sennes merita più di una veloce sosta.
Altri momenti durante la tormenta di neve (qui, qui e qui), e il mattino dopo (qui, qui, qui e qui).
Posted by Peter Kowalsky at 14:53 | Comments (3)
19.02.06
Imbecillità
Caligola fece senatore un cavallo, Bossi ha fatto lo stesso con Calderoli.
Posted by Peter Kowalsky at 20:21 | Comments (1)
14.02.06
Manca il gas
Manca il gas, intaccate le riserve strategiche e il ministro Scajola invita a ridurre i consumi.
E magari a Torino decideranno di tenere acceso il braciere olimpico per solo otto ore al giorno.
A proposito, ecco come si sono allenati a scuola ad accendere il braciere...
Update
Il consumo in due settimane del braciere olimpico è pari al consumo in un anno di 2.500 appartamenti (da Caterpillar)
Posted by Peter Kowalsky at 19:27 | Comments (0)
09.02.06
Anniversari
Dal panettiere:
- Mi dia due filoni
- Bene. Altro?
- No, grazie.
- Le metto anche il Don Giovanni?
- No grazie!
Dal salumiere:
- Tre etti di speck per cortesia.
- Molto bene. Vuole che aggiunga anche la Sinfonia n. 41 Jupiter?
- ...
Ovvero come farti odiare uno dei compositori preferiti. Il dio marketing non perde un colpo, nemmeno per il povero Mozart. Ormai un cd di W.A. te lo trovi anche dentro la spesa al mercato o nascosto nel giornale.
Posted by Peter Kowalsky at 13:42 | Comments (0)
La fiaccola che ti fiacca
Ha fatto il suo ingresso a Torino con un'ora di ritardo la Fiaccola Olimpica. Ad accoglierla il gonfalone della città e le note dell'inno di Mameli suonate dalla banda dei Vigili Urbani. Molte persone e tantissimi bambini con bandierine olimpiche hanno accolto il simbolo dei Giochi.
La Repubblica.it (non l'Istituto Luce)
La fiaccola olimpica è arrivata finalmente a Torino. Tiriamo un sospiro di sollievo.
Per più di un mese ha rotto le balle, su e giù per l'Italia, facendo impazzire il traffico. E soprattutto facendo rimanere male migliaia di bambini, deportati dalla Samsung (le bandierine olimpiche sono loro) a vedere il passaggio dei tedofori. Si perchè i più si sono accorti che i tedofori non "arrivavano" nella città, ma già "erano" nella città, dimostrando ai piccoli che la fiaccola olimpica che arriva da Atene non è altro che uno dei tanti bluff ai quali dovranno abituarsi.
Posted by Peter Kowalsky at 13:31 | Comments (0)
07.02.06
Scherza con i fanti...
Se quattro vignette piuttosto misere hanno scatenato questo pandemonio, chissà cosa sarebbe successo con una striscia di Doonesbury...
Posted by Peter Kowalsky at 19:01 | Comments (0)
06.02.06
Museo delle Nuvole
Ieri tutto il dì a ciaspolare. Con quel po' di borino giusto per scompigliarti i pensieri. A goderti il panorama a 360° in cima al monte Rite, dove su un vecchio forte della prima guerra mondiale esiste ora il Museo delle Nuvole, voluto da Reinhold Messner.
Ieri però, nemmeno una nuvola (ed il museo era ovviamente chiuso).
Posted by Peter Kowalsky at 15:02 | Comments (0)