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31.01.06
Il Profeta
Se voi pensate di aver capito quel che ho detto, vuol dire che non sono riuscito a spiegarmi.
Alan Greenspan, presidente Federal Reserve, in risposta alla domanda di un senatore americano sull'inflazione.
A volte serve solo una scusa per festeggiare. Ad esempio per una buona notizia. Magari attesa da tempo. E la buona notiza, a volte, può essere semplicemente la fine di una cattiva notizia.
Tenevo da parte da qualche anno una preziosissima bottiglia di champagne Krug Clos Mesnil 1989 in attesa della giusta occasione per aprirla. Ultimamente pensavo mi toccasse farlo per festeggiare l'attesa chiusura di Alitalia. Ma il vero motivo per cui tenevo da parte questa bottiglia era l'addio di Alan Greenspan.
Uno dei più grandi malfattori di questi ultimi anni.
Ci lascia una deflazione e un'inflazione acute negli ultimi cinque anni, una stagnazione europea di sette anni, una "bolla" planetaria da dollaro debole che non si vedeva da decenni.
La chiamano "benefica" inflazione (da dollaro debole). Da credito facile. Chiedetelo a Ricucci. Ma l'inflazione non ha mai risolto nessun problema economico.
E aver lasciato partire economicamente la Cina senza che ci fosse una moneta affidabile per misurarla, è stato un altro grande errore.
Tutta una serie di errori di politica fiscale e monetaria svalutazione da "credito facile" del dollaro e deflazione da "asfissia fiscale e monetaria" dell'euro. Imbecilli di qua e di là dell'oceano.
Ci vogliono convincere che l'economia possa crescere basandosi sui consumi generati da credito facile.
E se il principale artefice di tutto questo se ne va, bisogna festeggiare degnamente.
Ma è un festeggiamento a metà, visto che il suo successore è Ben Bernanke, sostenitore dell'"inflation targeting", uno che scambia la liquidità cartacea per capitale.
Per quel poco che vale, festeggio così, col mio Krug dell'89. Aspettando il nuovo Profeta.
Posted by Peter Kowalsky at 31.01.06 14:11