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10.06.04

E sia luce...

Le statistiche dicono che il giorno migliore per andare dal barbiere è il giovedì. Pare sia il giorno con il minor afflusso. Così, quelle due o tre volte all'anno che ci vado, cerco sempre di farlo il giovedì e mi presento ben prima che il barbiere apra, per essere il primo. Per non perdere tempo, e per non diventare vittima passiva di chiacchiere sul calcio o la politica che verso metà mattina si scatenano favorite dagli habituè della barbieria, cioè quelli che non hanno un cazzo da fare e passano di lì "per caso".
Così stamattina, per tornare a vedere la luce e riacquistare tutte le capacità visive ottenebrate dai capelli, sono uscito di casa poco dopo le sette per giocarmi in tranquillità la pole position. Ma, come quasi sempre, c'è lì dall'alba il pensionato di turno che non avendo niente di meglio da fare, decide di andare dal barbiere in largo anticipo sull'apertura della bottega.
Ed è una cosa talmente irritante che mi fa perdere il piacere del taglio dei capelli. Sì, il taglio dei capelli è un vero piacere, forse meglio di un massaggio. Sarà perché ci vado poco frequentemente.
Il ticchettio ipnotico delle forbici, gli spruzzi di acqua vaporizzata sulla testa, il rasoio sulla nuca, la Bohém in sottofondo, è tutto puro zen occidentale. E stamattina, oltre al pensionato, questa magia è stata rovinata anche dalla presenza del candidato sindaco che aveva installato un banchetto proprio davanti alla barbieria, con una geometria bastarda che mi permetteva di vedere la sua faccia da democristiano pentito riflessa sullo specchio. Un incubo addebitabile anche questo alla caduta del muro di Berlino. Spero di rifarmi in autunno, senza pensionati e candidati sindaci.
Per calmare l'irritazione e approfittare del fatto che ho riacquistato la vista, sono passato in libreria a prendere un libro che mi avevo fatto mettere da parte (L'uomo dei dadi di Luke Rhinehart) e il dvd Citizen Berlusconi che vedrò questo fine settimana in alternativa a Vespa e tutti gli altri. E in libreria, ho trovato anche una vera chicca: il libricino Curve e tornanti n. 3 Dolomiti. Fatto come un fumetto, è divertente ma anche preciso. Pocket Road-Book for all the bikers!
Posso andare al lavoro un po' più tranquillo. Ed è tornata la luce.

Posted by Peter Kowalsky at 10.06.04 09:49

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