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27.04.04
Reality show
Riassunto delle puntate precedenti.
Vengono sequestrati 4 italiani in Iraq da un gruppo mai sentito prima, le Brigate verdi di Maometto. Uno dei quattro viene subito ucciso, ne viene fatto un video che non verrà mai trasmesso. Non si capisce bene cosa siano andati a fare in Iraq quegli italiani, ma l'opinione pubblica si rende conto per la prima volta che ci sono tanti altri come loro e che non sono altro che la punta dell'iceberg di migliaia di persone che stanno in Iraq a rappresentare imprese occidentali che si stanno occupando del business della ricostruzione. Di questo se n'era parlato poco, molto poco. Ostaggi in Iraq ormai ce ne sono parecchi, quasi sempre vengono rilasciati. Nel caso degli italiani, tutto sembra diverso.
Intanto perchè se ne parla troppo. Ci sono postazioni televisive che stazionano davanti alle case dei parenti, che vengono intervistati continuamente da tutte le tv. E i familiari si prestano facilmente a cavalcare l'onda mediatica, che altro gli resta da fare se non un appello ad Al Jazira, dopo aver fatto una fiaccolata e occupato i binari della ferrovia? Il governo, dopo qualche giorno, comincia ad affermare che per la liberazione degli ostaggi è praticamente fatta, è solo questione di ore. In questi casi, si dice, basta pagare un riscatto. Lo fanno tutti...
Ma le ore passano e non succede niente. Un paese normale avrebbe fatto calare un silenzio impenetrabile su tutta la vicenda ma qui invece, a cominciare dal capo del governo, si apre una gara per anticipare una notizia che ancora non c'è. Passano i giorni, gli ostaggi non vengono liberati, e allora ci si inventa la storia dei cellulari degli ostaggi che squillano: hallo, hallo? ma si capisce che è solo uno scoop domenicale.
Il governo si decide a fare un passo indietro e affermare che ora serve la massima riservatezza, che finalmente viene trasmesso un video dove appaiono i tre italiani vestiti di una tunica bianca mentre mangiano. Qualcuno si prende la briga di esaminare i dettagli del video perché "un minimo particolare, anche insignificante, potrebbe essere d’aiuto nella ricerca degli ostaggi italiani". Ma se neanche venivano trovati i rapiti in Aspromonte o in Sardegna, figuriamoci in Iraq!
E insieme al video un ultimatum: gli ostaggi verranno liberati se il popolo italiano darà prova con una manifestazione pubblica di protestare per la guerra e di respingere la politica estera del primo ministro.
Mi viene in mente quello show biz man (chi era, Maurizio Costanzo?) che anni fa chiedeva agli italiani durante la sua trasmissione notturna di accendere tutti insieme le luci di casa così che il satellite avrebbe immortalato l'imbecillità popolare.
Come finirà? Un paese serio avrebbe cominciato a mandare a cagare il governo, l'opposizione, i sequestratori e forse anche gli ostaggi. Qui invece avremo cinque giorni di tempo (come da ultimatum, salvo proroga dell'ultima ora alla quale siamo abituati e sulla quale confidiamo sempre) per discutere come si possa fare una manifestazione che non sia troppo manifestata, che sia pubblica ma non troppo partecipata, dove si simpatizzi per le Brigate verdi di Maometto ma anche per la salute di Bossi e per il prossimo scudetto del Milan.
Prossimamente: "E' tutta colpa di Zapatero" e "Non cederemo al ricatto".
Posted by Peter Kowalsky at 27.04.04 05:40
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